Appunti : Terremoto In Cina

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Susoisgod
view post Posted on 3/6/2008, 13:43




Cronaca del terremoto in Cina

Il sisma che ha colpito la Cina il 12 maggio 2008 è paragonabile ai dieci più violenti della storia negli ultimi trent’anni, definito anche dal primo ministro Wen Jiabao “il peggior disastro naturale verificatosi in Cina dal 1949”.
La terra ha tremato intorno alle due e mezza locali (le 8 e mezza italiane) sconquassando la provincia sud-occidentale del Sichuan - grande come la Spagna ma con il doppio dei suoi abitanti - e facendo oscillare i grattacieli anche a Pechino, Shanghai e persino a Bangkok, dove la gente scese per strada.
Almeno 71mila tra morti e dispersi, oltre 245mila i feriti, l’80% degli edifici della contea di Beichuan rasi al suolo, diverse scuole, fabbriche e dormitori distrutti.
Le scuole, secondo diverse testimonianze, gli edifici crollati con maggior velocità, “come castelli di carte”, in una scuola furono addirittura 900 gli studenti sotto le macerie a Dujiangyan, una città di medie dimensioni che sorge a poche decine di chilometri da Wenchuan, vicino all’epicentro.
L’epicentro del sisma - ufficialmente di magnitudo 7,8 della scala Richter, ma secondo gli strumenti italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di intensità addirittura maggiore, pari a 8 gradi - fu localizzato a 92 km a nord-ovest di Chengdu, capoluogo della provincia di Sichuan, a una profondità di 29 chilometri nella crosta terrestre.
Migliaia di militari e paramilitari della Polizia Armata del Popolo furono inviati nel Sichuan con soccorsi medici, ma molte delle grandi vie di comunicazione erano inagibili e le zone maggiormente colpite erano ancora irraggiungibili.
“Facciamo quello che possiamo, ma le strade sono invase da pietre e rocce”, ha detto Li Chongxi, capo della squadra di soccorso diretta verso l’area dell’epicentro anche il presidente cinese Hu Jintao esortò a compiere “ogni sforzo” possibile per aiutare i superstiti.
Il premier Wen Jiabao recatosi nelle zone colpite, definì “un disastro” le conseguenze del sisma invitò i leader locali ad essere “in prima fila” negli aiuti alle popolazioni colpite, aggiungendo che “la sicurezza della gente deve essere messa al primo posto”.
I soccorritori si misero subito all’opera per portare i rifornimenti di acqua ed elettricità e ristabilire le comunicazioni nelle sedici province colpite.
Si rese disponibile a fornire assistenza anche la Commissione UE e la Protezione Civile italiana, ma le autorità della Repubblica Popolare Cinese chiarirono subito che, al momento non c'erano le condizioni per autorizzare team stranieri nei soccorsi. (Un modo gentile per opporre un rifiuto motivato da questioni logistiche)
Se dunque la parola d'ordine era “ce la possiamo fare da soli”, il direttore delle operazioni di soccorso al Ministero degli Affari civili Wang Zhenyao espresse apprezzamento per tutte le offerte rapidamente arrivate dall'Estero.
Giunsero condoglianze alle famiglie delle vittime e offerte di aiuto anche dalle Nazioni Unite, dagli Stati Uniti e dal Giappone, che, stanziò 5 milioni di dollari per generi di prima necessità, dove la settimana precedente il presidente cinese Hu Jintao si era recato in visita ufficiale, per la prima volta dopo dieci anni.
Dichiarazioni di solidarietà anche dai vicini più “scomodi”: Il Dalai Lama, recentemente definito dal Governo cinese “un mostro con la testa di uomo e il cuore di un cane”, fu profondamente rattristato e vicino alle famiglie delle vittime.
George Bush promise mezzo milione di dollari come “primo contributo” telefonando personalmente al suo omologo collega cinese, Hu Jintao.
Ma il grosso dell'aiuto i cinesi lo raccolsero in Cina: solo dai privati cittadini di altre regioni che in passato avevano vissuto simili eventi catastrofici e dalle Fondazioni e dalle società commerciali del Celeste impero tra cui spiccavano grandi holding come la Cosco (leader nel campo dei container) o il gruppo Wanda (edilizia).
Qualche giorno più tardi il maltempo che aveva reso difficoltosi i soccorsi concesse una tregua consentendo all’Esercito di raggiungere in elicottero le zone più colpite per paracadutare casse di viveri e medicinali.
Intanto il 17 maggio 2008 scosse di assestamento continuarono a colpire la zona facendola tremare (6.1 gradi Richter) e creando l'ostruzione di fiumi col rischio di straripamento.
Intanto, l’imponente macchina dei soccorsi continuava a lavorare per estrarre dalle macerie gli eventuali sopravvissuti ancora sepolti sotto gli edifici crollati, tra questi anche due voli italiani, uno del Ministero degli Esteri, l’altro della Protezione civile partiti alla volta di Chengdu, nel Sichuan.
Il cargo mandato dalla Farnesina trasportava tonnellate di materiale di soccorso tra cui tende, coperte, kit sanitari e prodotti alimentari non deperibili da consegnare alle autorità cinesi, mentre la Protezione Civile era incaricata di installare nelle zone colpite 240 tende particolarmente resistenti alle piogge e alle condizioni climatiche più disagiate.
Anche la Corea del Nord, che sta affrontando in questo periodo l’ennesima crisi alimentare, quando seppe che gli Stati Uniti riprenderanno l’invio di aiuti per la sua popolazione, ha annunciato che contribuirà al sostegno dei sopravvissuti al terremoto con 100mila dollari.

20 maggio 2008: lutto nazionale in Cina

Le sirene suonarono in tutta la Cina alle 14 e 28 minuti, l’ora esatta in cui la terra ha tremò mettendo in ginocchio la regione del Sichuan.
Per tre minuti il paese si è fermato: bandiere a mezz’asta, traffico sospeso, qualsiasi attività – incluse le operazioni della borsa di Shanghai e Shenzen – interrotta e tv oscurata.
Nella prima di tre giornate di lutto nazionale, i cinesi hanno ricordato le vittime del più devastante terremoto che la Repubblica Popolare abbia mai conosciuto. Interrotto persino il viaggio della fiamma olimpica, mentre a Chengdu, nella zona maggiormente colpita dal sisma, anche medici e soccorritori hanno sospeso le attività per osservare i tre minuti di silenzio, al termine dei quali, in mancanza delle sirene, hanno suonato i clacson delle ambulanze. Erano più di trent’anni che il governo non proclamava il lutto nazionale – l’ultimo risale alla morte di Mao – ed è la prima volta che questo accade in seguito a una catastrofe naturale: chiusi i luoghi di divertimento come karaoke e discoteche, così come i siti web di svago, mentre i portali Internet furono listati coi colori nazionali del lutto.
I soccorritori intanto continuano la lotta contro il tempo per cercare di estrarre eventuali superstiti dalle macerie. Le operazioni delle squadre di soccorso continuarono, ma le nuove scosse di assestamento – una il giorno precedente pari a 5.4 gradi Richter - insieme alla minaccia dello straripamento dei bacini idrici resero la situazione molto difficile.
Un gruppo di oltre duecento operatori impegnati nei lavori di ripristino delle comunicazioni stradali nella regione è rimasto sepolto sotto il fango. Incerto se si sia trattato di una delle frane, oramai frequenti, o se il fiume di fango sia stato causato da uno straripamento. Quel che è certo è che le condizioni meteorologiche, in piena stagione delle piogge, rischieranno di peggiorare la situazione tanto che il governo ha lanciato un appello per l’invio urgente di tende per ospitare i circa cinque milioni di persone rimaste senza un tetto. A breve arriveranno anche i primi aiuti dell’Unicef e le Autorità hanno annunciato che autorizzeranno l’ingresso nel paese a equipe mediche straniere.
 
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*[Suso]*
view post Posted on 21/6/2008, 11:34




Devo leggerlo tutto?! x.x
 
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1 replies since 3/6/2008, 13:43   60 views
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